Il Settecento viene definito dalla maggior parte dei libri di storia come “L’epoca dei Lumi e della Rivoluzione francese“. 

In effetti il Settecento è il secolo che viene immediatamente dopo il Seicento, il quale al contrario viene documentato come un secolo “oscuro” dove predominano ignoranza, bigottismo e superstizione.

Come vedremo in questo riassunto della rivoluzione francese, quel secolo è stato fondamentale come preparazione alla rivoluzione.

Il Settecento può essere anche considerato come il secolo che cambiò il mondo, perché in questo secolo la Francia vide nascere, svilupparsi e diffondersi in Europa e fuori il movimento dell’Illuminismo (e qui torniamo alla nostra definizione: “secolo dei Lumi e della Rivoluzione). 
Molto importante fu il contributo degli illuministi, su tutti: Voltaire e Rousseau
Fu il secolo in cui si tenne la Rivoluzione francese, di cui ora vi faremo il riassunto.
Questo è stato uno dei periodi più importanti della storia Europea, perché la rivoluzione francese ha dato vita allo Stato Moderno, ovvero allo Stato di diritto, mettendo fine ad un’egemonia che durava da millenni, e che finalmente grazie alla rivoluzione cessava d’esistere una volta per tutte.
Non va mai dimenticato che se non ci fosse stata la rivoluzione francese, l’Europa come la conosciamo oggi non esisterebbe, perché la rivoluzione francese non è stata fondamentale solamente in Francia, ma anche e soprattutto in Europa.
Rivoluzione francese riassunto

Riassunto della rivoluzione francese

Quello che stai per leggere è un riassunto breve, ma ugualmente dettagliato per poter studiare la rivoluzione francese sia per la scuola media che per la scuola superiore. 
Con questo riassunto abbiamo l’obiettivo di fornire una visione completa di tutti quei fatti che hanno portato alla rivoluzione francese, e quali sono state le conseguenze sia in Francia che nel resto del mondo, quindi quale è stato l’impatto sul mondo.

Cosa sono i Lumi?

Il movimento Illuminista nasce dapprima in Francia e poi attraversa tutta l’Europa, per poi approdare in quelli che saranno gli Stati Uniti d’America. I pensatori Illuministi furono abili a diffondere l’idea di una visione del mondo basata sulla Ragione e sul progresso scientifico e culturale.

Essi ritenevano infatti che la Ragione avesse il potere di permettere a tutti, uomini e donne di qualsiasi etnia, religione o classe sociale di migliorare le proprie condizioni di vita. 

Questo modo di porsi nei confronti del mondo non solo favorì enormi passi avanti nelle scienze e nella tecnica, ma influenzò enormemente anche i rapporti tra sovrani e sudditi.

Tutto questo diede inizio alla circolazione di idee rivoluzionarie (introduciamo anche il secondo punto della definizione) con cui dovettero fare i conti principalmente i monarchi Francesi, del luogo in cui tutto ebbe inizio e portò alla rivoluzione francese.

 

Cos’è l’Ancien Régime?


Uno dei principali punti di discussione nei salotti settecenteschi era su come dovesse essere gestita una nazione. Il concetto di “monarchia assoluta per diritto divino” era uno di quei punti che difficilmente venivano digeriti dai pensatori del XVIII secolo, alla fine del secolo, quindi, i francesi iniziarono a utilizzare la connotazione spregiativa di Vecchio Ordine (Ancien Régime in francese)  per indicare appunto il sistema di governo in cui vivevano è che speravano di cambiare.

La società tripartita: I Tre Stati

La società francese era da secoli (precisamente dal medioevo) fortemente divisa in tre ordini o “Stati”. Il primo e il secondo stato, composti rispettivamente dalla nobiltà  e dal clero, i cui membri erano meno del 10% dell’intera popolazione, godevano di immensi privilegi: possedevano latifondi (enormi quantità di terra), godevano di agevolazioni fiscali non indifferenti oppure, nel caso del clero, erano totalmente esentati dal pagamento delle tasse.
Vi era poi il “terzo stato“, che componeva quasi il 90% della popolazione francese. Era una classe sociale molto eterogenea, poiché comprendeva tutta la popolazione che non faceva parte degli altri due stati. Essa inoltre non godeva di privilegi fiscali di nessun tipo.

I Tre Stati
Rappresentazione dei Tre Stati in Francia durante la rivoluzione francese

La Francia in crisi

Nel 1774 sale al trono di Francia il delfino Luigi di Borbone, che diventa re con il nome di Luigi XVI. 

Il nuovo sovrano riceve in eredità una Francia in cui la situazione economica era devastante: il paese usciva da pesanti sconfitte militari i re venuti prima di lui hanno scialacquato gran parte delle tasse e tutti questi enormi costi non venivano più bilanciati da introiti derivati dal commercio o dalla conquista di nuove terre, le uscite quindi superavano le entrate e il bilancio nazionale era in rosso. 

Per fronteggiare l’imperversare della crisi, re Luigi XVI fu costretto a convocare nel 1789 l’assemblea degli Stati Generali.

Qui, i rappresentanti dei tre stati entrarono subito in conflitto sul sistema di voto: i primi due volevano il voto “per stato”, in modo da assicurarsi il mantenimento dei loro privilegi mentre il terzo stato, dal momento che come ho detto costituiva la maggior parte della popolazione, chiedeva il voto “per testa.

Alla fine non si giunse a un accordo, i membri del terzo stato quindi lasciarono l’assemblea e ne fondarono una nuova, l’Assemblea Nazionale, che si era posta l’obbiettivo di dare alla Francia una costituzione democratica basata sui principi illuministi. La rivoluzione era iniziata.

Luigi XVI
Luigi XVI

L’evento fondamentale della rivoluzione francese: La presa della Bastiglia

Il 14 luglio 1789 una nutrita folla di parigini assaltò e mise a ferro e fuoco la prigione della Bastiglia in cerca di armi, questa fortezza era il luogo in cui venivano rinchiusi i prigionieri politici e agli occhi del popolo francese rappresentava il simbolo dei soprusi della monarchia assoluta.

Questo episodio viene tradizionalmente concepito come la scintilla che fece scoppiare la rivoluzione, nello stesso momento, infatti, in tutta la Francia scoppiava la sollevazione popolare nelle città e nelle campagne i contadini si ribellavano contro i nobili.

Presa della Bastiglia
Presa della Bastiglia – 1789

Le cause della rivoluzione francese

Alla fine del 1700 l’antico regime si trovò in grosse difficoltà economiche che misero in ginocchio la Nazione, questo a causa delle ingenti risorse utilizzate in guerra, così ci fu una proposta di riforma che andò ad ostacolare gli interessi dei poteri forti, cioè della nobiltà e del clero, così Luigi XVI decise di convocare Gli Stati Generali, con i quali avrebbe potuto ottenere ciò che voleva, in quanto gli Stati Generali erano composti dai cosiddetti “tre stati”, e la classe più debole, cioè quella del proletariato era in netta minoranza, così clero e nobiltà potevano agire secondo i loro interessi. Questo fece scoppiare la rivoluzione.

La Monarchia Costituzionale

La nuova assemblea nazionale riuscì a elaborare una costituzione, la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”, che stabiliva tra le altre cose l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. 

Questa costituzione limitava parecchio i poteri del re, che di fatto ora rappresentava soltanto una carica formale.

 Luigi e la sua famiglia vennero costretti dalla nuova assemblea ad abbandonare Versailles e a trasferirsi alla reggia delle Tuileries dove erano costretti a vivere sotto scorta armata. 

Nel 1791 la famiglia reale tenta inutilmente di fuggire verso il Belgio e una volta smascherato questo tentativo di fuga, re Luigi è obbligato ad accettare la costituzione.

La Francia diventa Repubblica

Nel 1792 venne fondata una nuova assemblea composta da due gruppi, uno più moderato, i foglianti, composti a loro volta dai conservatori e dai monarchici è da un gruppo più radicale formato dai partiti dei Girondini, dei Giacobini e dei Montagnardi

Questi ultimi erano fortemente convinti che il re dovesse essere eliminato e che dovesse quindi essere proclamata la repubblica. Nel mentre gli altri stati europei, temendo la stessa sorte che era capitata alla Francia, si alleano contro di essa e le dichiararono guerra. 

Gli abitanti di Parigi si sollevano quindi contro l’Assemblea e vengono quindi indette delle elezioni a suffragio universale (primo caso nella storia in cui il diritto di voto veniva esteso a tutti, donne comprese). 

Da queste elezioni nasce una nuova assemblea a forte componente radicale, la quale il 21 settembre 1792 proclama la Repubblica. Anche nella Convezione, però, sono forti i contrasti tra moderati e radicali, prevalgono questi ultimi e nel 1793 chiedono e ottengono la condanna per alto tradimento del re, il quale viene decapitato.

La Ghigliottina


Lo scienziato Joseph Guillotin, eletto membro dell’assemblea nel 1789, sosteneva che le esecuzioni capitali dovessero essere più rapide e indolore. Riuscì quindi a far approvare una legge che introduceva una nuova macchina, di sua invenzione, per la
decapitazione. Questa macchina prese il nome del suo inventore e rimase in uso in Francia fino al 1977, anno in cui in Francia venne abolita la pena di morte.

Il regime del Terrore e la fine della Repubblica

Nell’agosto 1793, cadde anche la Convenzione e venne formata un’altra assemblea, il Comitato di Salute Pubblica, controllato dai Giacobini, la quale governò con stampo autoritario e violento.
 Molte persone venivano condannate a morte senza essere processate soltanto in base a semplici sospetti. Persero la vita su tutti  la regina Maria Antonietta, il chimico Antoine-Laurent Lavoisier oltre a migliaia di altre persone.
 Il governo presieduto da Maximilien Robespierre però non fu solo una sanguinosa dittatura, introdusse il servizio di leva obbligatorio, grazie a cui sì riuscirono ad allontanare le potenze nemiche dalla Francia ed emanò molti provvedimenti in favore del popolo.
 L’alta borghesia mal sopportava queste politiche vicine al popolo, nel luglio 1795 (9 Termidoro dell’anno II), con un colpo di stato, vennero giustiziati Robespierre e tutti i capi giacobini. Il potere passò quindi ad un Direttorio di cinque membri, scelti tra gli esponenti dell’alta borghesia, che rimase in carica fino al 1799, anno in cui Napoleone Bonaparte assunse la carica di Primo Console dei Francesi.


Le conseguenze della rivoluzione francese


La rivoluzione francese ha avuto conseguenze importantissime sulla storia d’Europa e del mondo intero, perché in seguito alla rivoluzione francese è nato lo Stato Moderno, ovvero lo Stato di diritto, è finita l’epoca dei sovrani che sostenevano di essere loro stessi lo stato.

Lo Stato sono io(Luigi XIV)

Possiamo dire che la rivoluzione francese ci ha dato quelle che sono le basi della democrazia, tant’è che grazie alla rivoluzione francese si ha anche il primo suffragio universale della storia. Venne abolita per sempre la monarchia assoluta, la quale in giro per l’Europa aveva solamente fatto danni, in quanto il potere era esclusivamente nelle mani del monarca di turno, inoltre vennero meno molte delle cose istituite durante il Medioevo, tant’è che spesso si sostiene che in realtà la Rivoluzione Francese sia stata la vera causa della fine del Medioevo, fu abolita la schiavitù e con essa anche i feudi.

Ci fu una grande opera di redistribuzione della ricchezza, naturalmente vista l’epoca ci furono comunque dei favoreggiamenti, ma i poverissimi smisero di essere poverissimi.
La rivoluzione francese ha avuto un impatto fortissimo sulla Storia, tant’è che con essa è terminata la storia moderna ed è nata la storia contemporanea. Storia moderna che era iniziata con la scoperta dell’America, e la fine del Medioevo.

La Costituzione Francese


Tra le varie conseguenze della Rivoluzione Francese c’è la nascita della Costituzione Francese che combacia naturalmente con il crollo della Monarchia assoluta la quale fu bandita per sempre dall’ordinamento giuridico francese. 
Così come in Italia circa 160 anni dopo, anche in Francia ci fu un’Assemblea Costituente che si riunì per decidere quali dovessero essere i punti fondamentali della Costituzione e come dovessero fare per evitare che ci fosse un nuovo autoritarismo nella storia francese.
Lo stesso, come detto poc’anzi, si è ripetuto in Italia con il fascismo che fu letteralmente smontato dalla Costituzione che letta metaforicamente contiene lo spauracchio che il fascismo possa tornare, tant’è che è stata studiata per bandirlo, così come la Costituzione Francese è stata studiata, oltre che per garantire diritti e uguaglianza anche per distruggere per sempre la Monarchia assoluta, altrimenti mai ci sarebbe potuta essere parità di diritti.

Le vittime della Rivoluzione Francese

I grandi eroi della Rivoluzione Francese hanno pagato a caro prezzo gli sforzi fatti per rendere la Francia e l’Europa un posto migliore, perché l’abolizione della schiavitù, la nascita dello Stato di Diritto e tutte le straordinarie conquiste della Rivoluzione Francese sono costate molto caro agli antenati degli attuali transalpini, perché portò alla morte di oltre mezzo milione di persone probabilmente fu in conflitto più sanguinario della storia fino a quel momento, basti pensare che in quegli anni, cioè il Settecento, in Francia all’epoca c’erano poco più di 20 milioni di persone, mentre oggi sono più di 60. Ciò significa che morì quasi un francese su trenta per regalarci un mondo di uguaglianza.
Un riassunto sulla rivoluzione francese non può non concludersi con un grande plauso a tutti i contadini morti in nome della rivoluzione, rivoluzione che ha dato a noi tutti la libertà.

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